martedì 20 gennaio 2015

AGENZIA MOBILITA', IL LUPO PERDE IL PELO...E NOI NE FACCIAMO LE SPESE!

ECCO IL COMUNICATO INVIATO ALLA STAMPA E PUBBLICATO DAL CORRIERE E DALLA VOCE (IN VERSIONE INTEGRALE). IL TEMA E’ L’AGENZIA MOBILITA’ E COSA CAMBIERA’ QUANDO SI CREERA’ UN UNICA AGENZIA PER LE TRE PROVINCIE DELLA ROMAGNA CHE ORAMAI E’ DIVENTATA TERRA DI ESPERIMENTI, COME ACCADUTO CON ASL UNICA ROMAGNA, A SCAPITO SEMPRE DEI CITTADINI, SOPRATTUTTO LE FASCIE PIU’ DEBOLI (STUDENTI E ANZIANI). GIA’ ABBIAMO UN SERVIZIO CHE, NONOSTANTE SIA IL PIU’ CARO IN ASSOLUTO, E’ AI LIMITI DELLA DECENZA (A VOLTE OLTREPASSANDOLI), IL RISCHIO E CHE PEGGIORI ANCORA…. NE PARLEREMO IN CONSIGLIO IL 22 GENNAIO… ECCO IL NOSTRO PENSIERO.

Caos trasporti, a farne le spese saranno gli utenti
L’ Agenzia Mobilità (ex TRAM) si sta trasformando da società consortile in società privata, una srl con un ulteriore scissione in due gruppi. AMR si occuperà di tutto il trasporto di linea della provincia tranne i 7 Comuni dell’alta Valmarecchia ( esclusione vergognosa, ma forse una fortuna per loro ) e verrà assorbito dalle medesime società di Ravenna e Forlì Cesena creando una mega società unica denominata AMR (Agenzia Mobilità Romagnola) che gestirà gli appalti per tutte e tre le provincie, anche se in realtà l’unico scopo sembra quello di mantenere Start Romagna in una situazione di monopolio considerando che i soci di AMR, ovvero i comuni delle tre provincie, sono gli stessi di Start Romagna e questo la dice lunga.
PMR manterrà invece parte dei debiti della attuale Agenzia Mobilità e si occuperà anche di portare a termine l’impossibile missione di ultimare e gestire il TRC… facendoci bene due conti, non si capisce, a parte la gestione della linea filobus 11, quali entrate potrebbe avere, il sospetto che possa diventare la prossima Aeradria diventa sempre più concreto.
Al di là delle suddette considerazioni, noi vogliamo concentrarci sugli effetti che tali modifiche porteranno ai fruitori dei servizi. Innanzitutto partiamo da una situazione già non proprio idilliaca: aumento sugli abbonamenti cosiddetti “scolastici” già avvenuto a Settembre 2014 del 14% c/a; un parco macchine degno degli anni ottanta (non è affatto raro vedere dei mezzi fermi per strada col cofano aperto); nessuna elasticità sugli orari delle corse rispetto a quella degli istituti scolastici come denunciato da diversi docenti e genitori del nostro comune e di quelli adiacenti (in particolare Verucchio, dove sta nascendo un vero e proprio comitato); autobus stracolmi negli orari di punta ecc…. Di fronte a questo stato di fatto, la nuova società AMR che comprenderà tutte le tre provincie, avrà sede a Cesena occupandosi di tutto il territorio romagnolo, quindi sorge spontanea la prima domanda: giacché siamo arrivati alle attuali condizioni con una società che è comunque presente sul territorio, cosa accadrà con una che avrà sede in un’altra provincia e dovrà occuparsi di 3 territori diversi? La risposta è semplice, accadrà come nella nuova ASL Unica, il contatto col territorio sarà completamente perso e diverrà sempre più difficile, se non impossibile, rispondere alle esigenze specifiche di ciascun comune, specialmente di quelli più piccoli.
Il secondo aspetto sarà l’inevitabile aumento delle tariffe perché, nonostante qualche improbabile rassicurazione che i più convinti uomini di partito provano a tirare fuori per convincere i cittadini che questa fusione porterà ad un indefinito ed un indefinibile diminuzione dei costi in pratica, l’unica cosa certa e reale nell’immediato, sarà l’aumento dei biglietti dovuto al pagamento del 10% di iva che, con l’assetto societario attuale, non doveva essere corrisposto, mentre con la costituzione di una srl, l’iva, seppur agevolata, dovrà essere versata. Studiando la situazione, di fatto, vantaggi per i consumatori, pur sforzandoci, non ne abbiamo ancora trovati.
Di fronte a queste premesse non possiamo nasconderci dietro a delle leggi che ancora non definiscono sanzioni o tempi, ma soprattutto non regolano un bel niente, basti pensare che, come successo per la creazione dell’ASL Unica, i grandi comuni dell’Emilia sono ben lungi dal pensare tali accorpamenti e questo la dice lunga, continuiamo ad essere la terra degli esperimenti. Io voglio troppo bene alla Romagna e alla gente che ci vive per non oppormi a questo scempio, quindi dico NO e faccio un appello a tutte le persone a cui sta a cuore il futuro della propria terra ad unirsi a questo coro. Stanno già rovinando la sanità e il diritto alla salute con questo metodo, visto che chi comanda non impara dai propri errori, noi abbiamo l’obbligo morale di far capire che i servizi di cui necessita un territorio, non solo devono nascere dal territorio stesso, ma soprattutto devono essere affidati in regime di concorrenza.
 MASSIMILIANO CRIVELLARI – CAPOGRUPPO FORZA ITALIA SANTARCANGELO DI ROMAGNA

TRATTO DAL CORRIERE


TRATTO DALLA VOCE

Nessun commento:

Posta un commento