mercoledì 23 luglio 2014

CALA IL SIPARIO SUL FESTIVAL

 La Voce   Il Carlino   Il Nuovo Quotidiano   Il Corriere  24-07-14  Cala il sipario sul 44° Festival del Teatro in piazza, un’edizione piuttosto chiacchierata sia dal punto di vista economico che artistico. Gli spettacoli che sono andati in scena sono stati ben duecento, spettacoli dislocati un po’ovunque tranne che in piazza, quel luogo simbolo del Festival che anni addietro era il fulcro della manifestazione, mentre negli ultimi anni ne ha ospitati sempre meno purtroppo. Un festival i cui numeri parlano da soli, si presume sia costato più di 700.000 euro, che ha visto staccare 8.667 biglietti, con un incasso al botteghino di 42.700 euro. Dal punto di vista economico c’è da piangere anche da parte dei commercianti e pubblici esercizi che non hanno avuto incassi neanche lontanamente soddisfacenti, per cui nemmeno l’indotto è stato quello sperato e c’è da chiedersi se si possa continuare su questa strada. Il calcolo è politicamente scorretto, ma se facciamo una statistica e ripartiamo i costi sui 200 spettacoli si può dire che in media uno spettacolo sia costato oltre i 3.500 euro, per incassarne 213. Dal punto di vista artistico ci sarebbe molto da rivedere, questa continua e spasmodica ricerca del nuovo e l’esclusiva sperimentazione hanno trasformato il Festival in una manifestazione sempre più ermetica, comprensibile a pochi quasi fosse rivolta ai soli addetti ai lavori. Se vogliamo che la manifestazione intercetti un pubblico nuovo, fatto anche di persone che vogliano conoscere ed avvicinarsi al teatro, se vogliamo che si riallaccino i rapporti anche con i santarcangiolesi, occorre proporre altre forme di teatro che integrino quello sperimentale, riscoprendo il teatro classico e quello dialettale che sono in grado di intercettare target diversi. Sul teatro sperimentale consentiteci un paragone improprio con l’arte culinaria: molti avranno sentito parlare negli anni ’80 di nouvelle couisine, sembrava dovesse soppiantare tutte le altre cucine per quanto fosse osannata, un “nuovo” che era una continua sfida ad osare sempre di più, col risultato che a forza di sperimentare si è arrivati a proporre piatti con porzioni sempre più piccole, sempre più costose e sempre meno cotte creando mescolanze di sapori tali per cui era difficile comprendere cosa si stesse mangiando oltrepassando la soglia quindi la gente ha cominciato a guardare altrove. Se non si apportano modifiche in grado di valorizzarlo il Festival non avrà futuro.
Forza Italia   Santarcangelo

Nessun commento:

Posta un commento