venerdì 4 luglio 2014

UN TRANQUILLO CONSIGLIO DI PAURA

UN TRANQUILLO CONSIGLIO DI PAURA
 
Un tranquillo consiglio di paura, così si può in qualche modo riassumere un consiglio comunale che è stato pieno di risvolti tragicomici, ma che soprattutto ha confermato che giovane non vuol dire innovativo e che dialogo tra le parti non vuol dire che le idee possano viaggiare in entrambi i sensi. Abbiamo tutti nella testa le parole del lungo discorso di insediamento del neo Sindaco nello scorso consiglio in cui, tra le tre pagine dedicate ai valori dell’anti fascismo (Mussolini forse avrebbe avuto qualcosa da ridire, ma essendo assente dalla scena politica e da quella esistenziale da più di 70 anni, avrà probabilmente preferito lasciar correre), ha detto due parole sul nuovo che avanza, sulla nuova era di dialogo tra le parti (non smetteremo mai di ricordare che tutta l’opposizione rappresenta il 48,3% della popolazione Santarcangiolese, un dato di fatto storico). Purtroppo, dopo il riaccendersi della “speranza”, la doccia fredda. Tra ufficio di presidenza e consiglio comunale, abbiamo capito chiaramente la loro idea di dialogo che è "SI" o "NO". Ovvero, loro fanno le proposte e tu sei libero di starci o meno. A sostegno di quello che ho scritto, evidenzio due passaggi fondamentali. Il primo riguarda la scelta dei criteri delle nomine dei delegati del comune presso gli enti. Non c’è stato alcun modo di fare chiarezza sui criteri di scelta politica di questi personaggi o di mettere almeno dei paletti con un emendamento proposto da CIVICO sul posizionamento di persone di fiducia, riciclo di personaggi politici o familiari (a parte quelli del sindaco). Insomma, nulla si è potuto fare sulla possibilità di bloccare i soliti favoritismi della vecchia politica. Il secondo riguarda la nomina del presidente della prima commissione. In uno slancio positivista ci è stato comunicato che la scelta del presidente della commissione sarebbe stata affidata a qualcuno dell’opposizione. Bene, abbiamo sperato e lottato fino all’ultimo per avere la completa e totale libertà di scegliere veramente in autonomia il nostro rappresentante, chiedendo ufficialmente un atto di eleganza e coerenza alla maggioranza andando fino in fondo alla loro stessa proposta, ovvero votando scheda bianca. A questo punto, quella a cui abbiamo assistito, possiamo considerarla una vergognosa presa in giro per un dialogo che rimane solo un auspicio. Sembra quasi che la maggioranza avesse già scelto da tempo chi tra la minioranza avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di presidente, negando, di fatto, quella stessa libertà che ci avevano tanto decantato. Anche in questo caso il discorso si è tradotto nei fatti in “concediamo un posto alla minoranza, ma lo decidiamo noi".  Non entriamo nei perché di questa scelta, ma il dato di fatto rimane…altro che nuovo che avanza, altro che nuova era, i vecchi si sono fatti giovani per poter rimanere ai propri posti di comando e far sì che nulla cambi.
 
Massimiliano Crivellari   Forza Italia Santarcangelo

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