Di seguito il nostro comunicato stampa contro il bilancio 2015.
Come si potrebbe intitolare il bilancio santarcangiolese 2015? Semplice…” E io pago!!!” Nonostante le promesse fatte in campagna elettorale e nonostante le sonore critiche fatte ai commissario per le addizionali IRPEF, la nuova giunta è riuscita ad aumentare praticamente tutto l’aumentabile e, di fatto, andando a pescare da chi ha sempre dato…insomma, a dispetto delle promesse da campagna elettorale, nulla di nuovo all’orizzonte e, alla fine, anche i giovani ricadono nei vecchi metodi. E tutto per cosa? Per avere più o meno gli stessi servizi. Si perché, al di là dei solenni proclama, ove si vuol far credere che siamo all’alba di una nuova era dove si prende ai ricchi per dare ai poveri in stile Robin Hood in realtà, come al solito, si andrà a rubare ai poveri per dare ai più poveri, tralasciando i ricchi (tanto sono in pochi no?)…Aumenta la tanto criticata addizionale IRPEF che, nonostante l’immissione dell’esenzione al di sotto dei 10.000 euro, è stata ritoccata in modo pesante nelle parti basse degli scaglioni per fare in modo che vada a colpire la stragrande maggioranza delle famiglie e non i ricchi che avranno un aumento alquanto irrisorio in termini percentuali. Aumenta l’IMU per le famiglie che passa all’aliquota massima, salvo la detrazione che andrà però ad incidere come sgravio solo per un pugno di nuclei familiari a dispetto della stragrande maggioranza che subirà un aumento. Aumenta la TASI…insomma i soliti pagheranno per tutti. E per cosa? Per continuare ad avere i soliti servizi e per continuare a pagare le solite associazioni come Focus e Santarcangelo dei teatri promotore dello stantio festival che avrebbe un forte bisogno di revisioni sia in termini economici che artistiche. Inoltre, se si guarda con occhi un po’ attenti tutte le azioni che sono state annunciate con forti squilli di tromba, risulta evidente come ci abbiano intontito con le solite armi di distrazioni di massa a partire dal fondo per i lavoratori delle aziende in crisi che conta 15.000 euro o il fondo TARI per gli sconti verso le nuove imprese avente un platfond massimo di 8.000 euro…pensando a quanto ci si è riempiti la bocca con queste azioni, risulta evidente la scarsità di risorse che si sono volute impiegare. Facendo poi una considerazione politica, ci sorge spontanea una domanda, non era meglio incentivare veramente la ripresa agevolando chi ha intenzione di investire nel nostro bellissimo Comune dando un futuro a chi è al momento a piedi? Non era meglio agevolare chi ha attualmente una attività, magari modificando il regolamento TARI o modificando l’IMU non solo per le aziende agricole, ma anche per le attività commerciali? Non era meglio pensare a degli incentivi per far riprendere il comparto dell’edilizia fermo ormai da una vita? Non era meglio dare un futuro di crescita invece di dare un presente di mera e, a nostro avviso virtuale, sussistenza? Qualcuno tempo fa disse “dai un pesce ad un uomo e mangerà per un giorno, insegnagli a pescare e mangerà tutta la vita” e noi crediamo in questo quindi non potremmo mai avvallare una politica di sussistenza a scapito di reali incentivi per la ripresa, come non potremmo mai pensare ad una politica che pensa solamente al presente senza disegnare un futuro.
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