La Voce 31-05-14
Nei rapporti con gli altri enti occorre un nuovo modo di relazionarsi, un cambiamento necessario se non vogliamo più subire scelte calate dall’alto, specialmente se si tratta di scelte che non vengono nemmeno prese nell’interesse dei comuni e delle loro comunità.
Nella gestione dei rifiuti ad esempio i comuni hanno spesso avuto un atteggiamento di obbedienza e sottomissione verso Hera, subendone le decisioni nonostante i costi e la qualità del servizio lasciassero molto a desiderare. La percentuale della raccolta differenziata è fortemente aumentata in tutta la provincia in seguito all' introduzione del sistema e-gate, ma a questo non è corrisposta alcuna diminuzione della tassa dei rifiuti come invece sbandierato quando fu presentato questo nuovo servizio. Con quel sistema di raccolta i cittadini sono quelli che sostengono l' onere maggiore visto che serve più spazio in casa per dividere i rifiuti e si impiega anche più tempo nel selezionare i diversi materiali, indubbiamente diamo il nostro contributo alla salvaguardia dell’ambiente, ma stiamo pagando più di prima, mentre la promessa era quella di risparmiare. I comuni si giustificano scaricando su Hera la responsabilità di tali aumenti, ma resta il fatto che questi rappresentano il 51 % di questo colosso. Quello che noi chiamiamo rifiuto differenziato è materia prima che Hera rivende ricavandone un utile, mentre i costi che i comuni sostengono per lo smaltimento della differenziata rispetto all' indifferenziata sono quasi 5 volte più bassi ed invertendosi le percentuali dei dati sulla raccolta i Comuni avrebbero dovuto risparmiare notevolmente, non è contro ogni logica che invece la bolletta sia aumentata? L’ introduzione dell' e-gate e l' adeguamento dei cassonetti ha comportato sicuramente dei costi aggiuntivi, ma se ammortizzati in più anni non avremmo dovuto comunque beneficiare di una riduzione in bolletta? Ad essere onesti Hera sta soltanto facendo quello che gli viene consentito di fare, producendo utili per i soci come da mandato conferitogli. Essendo gli enti pubblici soci di maggioranza, perchè non provvedono ad aggiustare tale mandato affinchè sia meno interessata all'andamento in borsa ed un pò più al servizio dei cittadini? Non è ora di cominciare a mettere in discussione questo colosso che opera in una posizione quasi monopolistica?

Cordiali saluti,
Loris Dall' Acqua Santarcangelo
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