La Voce 21-05-14
Sul piano di dismissione e sulla riqualificazione dell'area ex Buzzi-Unicem, il modus operandi dell’ex amministrazione è stato piuttosto discutibile, per la scarsa propensione nell’informare ai cittadini, ma soprattutto perché la fase partecipativa è stata percepita da molti come un’ operazione di facciata, e ne abbiamo avuto la constatazione nel momento in cui l’amministrazione ha valutato il lavoro dei forum traendo le proprie conclusioni.
Il contributo dei cittadini è stato raccolto solo a frammenti e pensare che il documento fuoriuscito dai forum cittadini era univoco e condiviso dai partecipanti. Ma prima ancora di quei forum è bene non dimenticare che era già stata raggiunta un’ ampia condivisione in merito alla riqualificazione di quell’area su un documento contenente delle linee guida e dei principi sui quali poi muoversi, un lavoro nato dai “sogni” dei bambini che frequentavano la parrocchia a S.Michele, un lavoro che dopo diversi incontri pubblici coi residenti, convergeva in un documento condiviso da tutte le forze politiche e sociali. Esponenti di diversi partiti politici impegnati in ruoli amministrativi comunali, provinciali, regionali o parlamentari hanno pubblicamente espresso la propria disponibilità, per quanto di propria competenza, a favorire la riqualificazione di detta area. Un documento che doveva essere il punto di partenza dei forum ma che probabilmente a qualcuno non piaceva. Forse troppo ecologista e sostenibile per chi era abituato a parlare di mattone? E che dire di chi insisteva per mantenere l'area interamente artigianale quasi a farne un nuovo triangolone? Un iter comunque anomalo quello della partecipazione, visto che questa fase seguiva e non precedeva gli strumenti urbanistici approvati. I cittadini meritano rispetto, la partecipazione deve essere reale e di fronte ad indicazioni chiare e condivise di una comunità, un’ amministrazione dovrebbe avere il coraggio di rivedere le proprie posizioni. Il cambiamento che vogliamo è soprattutto nei metodi.
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