martedì 30 settembre 2014

INTERROGAZIONE ROTONDA VIA EMILIA

Il Nuovo Quotidiano 01-10-14

       La realizzazione della rotonda che mette in comunicazione la SS 9 via Emilia e la via Montalaccio ha creato diversi problemi alle aziende ubicate nell’area artigianale visto che, la sua realizza  zione, ha comportato la chiusura di alcuni accessi all’area artigianale creando difficoltà ai mezzi in entrata. Tra gli impegni che il Pd si era preso in campagna elettorale, c’era anche la risoluzione delle criticità sorte in conseguenza alla realizzazione di tale rotonda. Volendo ben sperare che l’impegno preso non fosse la solita “promessa elettorale da dimenticare all’indomani della vittoria” ed essendo passati i primi 100 giorni, ci è sembrato doveroso interrogare l’amministrazione in merito. Abbiamo quindi chiesto se avesse già provveduto ad incontrare l’ ANAS che ha competenza sulla strada e quali proposte intenda portare avanti per rendere maggiormente accessibile l’area artigianale e con quale tempistica, gli imprenditori, specialmente quelli con maggiori difficoltà meriterebbero di essere tenuti aggiornati sugli sviluppi con maggiore assiduità.
Massimiliano Crivellari Forza Italia Santarcangelo

giovedì 18 settembre 2014

OSPEDALE FRANCHINI E RIORDINO SANITA' di Daniele Macrelli


Il Corriere 20-09-14

Già da tempo avevamo condiviso le istanze per il mantenimento del reparto di chirurgia, ed in particolare della specializzazione rappresentata dalla chirurgia del seno, ora  a maggior ragione dopo aver appreso della petizione promossa dall’Associazione delle amiche della U.O. di Chirurgia Senologica presso  l’Ospedale Franchini, non possiamo che rafforzare il nostro convincimento. Sulla questione però ci asterremo dall’entrare nel merito sanitario,  ma bensì  esprimeremo  delle valutazioni di carattere politico, poiché a monte dei tagli nella sanità, ci sono sempre delle scelte politiche. Riteniamo pertanto poco efficace il dialogo con il Direttore Generale della nuova Azienda Sanitaria della Romagna, poiché tra gli indirizzi che ha ricevuto,  vi è senz’altro quello della riduzione della spesa e talvolta anche a discapito del diritto alla salute, senza tenere in alcun conto le peculiarità dei territori ove sono presenti le strutture sanitarie. Riteniamo pertanto di rivolgerci ai quei Consiglieri Regionali, che queste decisioni assumono e che poi affidano ai direttori generali di turno. Fino allo scorso anno frequenti erano gli incontri con la Vice Presidente della Regione Emilia Romagna Simonetta  Saliera, la quale perorava la costituzione della nuova Unione Valle del Marecchia da Casteldelci fino al mare, o quasi, di fronte alla comprensibile ritrosia di alcuni Comuni ed ai problemi di bilancio di altri. Non dimentichiamo che di questo Ente il nostro Comune è il  maggiore contribuente, a fronte di un peso decisionale non corrispondente.  Altro argomento che ci sentiamo di far valere a livello politico è quello della gestione dell’Azienda dei Servizi alla Persona, ovvero l’ente che coordina le case di Riposo per anziani. Anche su questo versante il nostro Comune per seguire una legge regionale scellerata, ha dovuto chinare la testa e addossarsi perdite di bilancio, dovute essenzialmente ad accordo capestro per A.S.P., tra uno dei Comuni soci e l’U.S.L. proprietaria di un immobile adibito a casa di riposo. Così facendo ha dovuto tra l’altro accantonare un progetto di ampliamento della Casa di Riposo, che avrebbe avuto senz’altro il riconoscimento dei nostri cittadini, visto l’interminabile lista di  attesa. Noi riteniamo che il Comune di Santarcangelo dia molto di più di quanto riceve. Se si vuole poi continuare a fare valere argomenti di carattere economico a sostegno del depotenziamento della struttura sanitaria, non dimentichiamo che in questo territorio trovano soluzione anche problematiche di carattere nazionale. Ci riferiamo alla presenza della discarica in Comune di Sogliano, limitrofo all’Unione dei Comuni Valle del Marecchia, e che qualcuno pensando ad un suo esaurimento progetta già di realizzare anche all’interno della stessa Unione dei Comuni. La presenza di questi impianti come è noto crea disagi anche per i comuni limitrofi, ne è una chiara testimonianza il flusso di autotreni che quotidianamente percorrono la Via Provinciale Uso. Riteniamo che nei territori ove sono presenti questi impianti, debbano essere attuate delle politiche di compensazione per i disagi arrecati. Qualcuno potrà osservare che questi argomenti centrano poco o niente con la chiusura del reparto di chirurgia, ma evidentemente è il segno della disponibilità dei cittadini di un territorio a vedere anche oltre il proprio interesse particolare, e per questo è necessario rispetto, e non fare dei semplici calcoli economici come quelli che si appresta a fare uno zelante Direttore Generale.

                                                                                                                      Forza Italia

                                                                                                                  Macrelli Daniele

 

  

mercoledì 17 settembre 2014

ASL UNICA ROMAGNA di Marco Lombardi


LOMBARDI INTERVIENE SU ASL UNICA ROMAGNA.

La prima anomalia, per una Regione che si vanta di concertare qualsiasi cosa e che fa della partecipazione il suo fiore all'occhiello, è costituita dal fatto che lazienda ASL Romagna è stata calata dall'alto per un disegno politico esterno, dal quale i professionisti della azienda sono stati completamente estromessi. Del piano di riorganizzazione aziendale, degli obiettivi, delle finalità, dei metodi, dei mezzi, gli operatori delle aziende sono stati tenuti e sono tuttora tenuti alloscuro. 

Se tale metodo è discutibile nella riorganizzazione di una azienda tradizionale, costituita dalla dirigenza e dalle maestranze,  risulta aberrante se applicato ad una azienda sanitaria, fatta da migliaia di professionisti (peraltro definiti contrattualmente dirigenti) che lavorano con la salute delle persone, che fanno progetti avanzati di formazione e di crescita professionale  e che da un giorno allaltro vedono tutto il loro percorso professionale messo in discussione, se non annullato.

Queste mie considerazioni che potrebbero sembrare una difesa d'ufficio della categoria dei medici, riguardano in realtà la qualità dei servizi sanitari che vogliamo offrire ai nostri cittadini. I migliori servizi infatti sono quelli erogati da professionisti che dispongono non solo dei mezzi, ma soprattutto che hanno motivazioni forti per fare bene il proprio lavoro. E quali possono essere le motivazioni di chi viene trattato come manovalanza, come prestatore dopera e che non sa cosa sarà del suo futuro prossimo?

Ciò  vuol dire mortificare le professionalità e le eccellenze del territorio, che hanno impiegato anni e risorse economiche ingenti per arrivare a quei livelli,  e che allimprovviso vengono messi in discussione.

Mi scuso se cito lesempio della Chirurgia Toracica presente allOspedale di Riccione.

Negli anni passati la ASL Rimini ha investito ingenti risorse per formare chirurghi toracici, anestesisti, rianimatori, infermieri di sala operatoria facendo raggiungere a quel reparto un ottimo standard qualitativo. Sono state costruite le nuove sale operatorie e una nuova rianimazione con 10 posti letto per accogliere i pazienti chirurgici. E logico e normale che una provincia di 350.000 abitanti abbia un ospedale che cura il tumore del polmone e quanto è stato fatto in passato non è altro che ladeguamento agli standard qualitativi di base.  Eppure quei professionisti, oggi, non sanno che cosa sarà del loro futuro. Probabilmente, ma non è stato definito ancora nulla, la chirurgia toracica verrà unificata a Forlì e così un cittadino riminese che ha avuto la sfortuna di vedersi diagnosticato un tumore al polmone, oltre al peso della malattia avrà anche lonere di doversi fare curare lontano da casa.  E non stiamo parlando della malattia rara che colpisce poche persone e che giustamente deve essere curata in centri di eccellenza, ma del tumore del polmone che purtroppo è il secondo tumore per incidenza. Lo stesso discorso può essere fatto per altre specialità come la cardiologia, la chirurgia addominale, la rianimazione, la nefrologia.

Altro esempio è la scelta, o meglio la non scelta, che  l'azienda sta facendo con i primari.

I primari che stanno andando in pensione non vengono più rinnovati. Si nominano dei facenti funzione senza alcun peso decisionale e si aspetta. Probabilmente verranno creati dei direttori unici per tutta lazienda. Questo vuol dire per esempio che il primario della rianimazione potrà stare a Forlì e gestirà i reparti di Rimini, Cesena, Forlì e Ravenna.  Chi conosce minimamente la Divisione di un ospedale sa bene che questa è una proposta pericolosa  che condanna la Divisione  alla ingovernabilità . La Unità operativa di anestesia e rianimazione di Rimini è fatta da 60 medici e svolge attività complesse: pensare di non avere vicino una guida seria, forte, riconosciuta a capo di una simile struttura vuol dire aprire la porta allanarchia, alla mediocrità, fattori che in sanità si traducono sempre come servizi scadenti al cittadino, disservizi, malasanità.

                                                                                                                     

 

Infine la non meno importante situazione burocratico-organizzativa.

Il 1 gennaio 2014 è stata fatta partire lASL Romagna, senza che prima fossero stati determinati i principi base dellorganizzazione della nuova azienda ne i responsabili delle attività.

Questo ha voluto dire bloccare tutta lattività amministrativa delle aziende, i concorsi per i nuovi assunti,  gli acquisti già messi in preventivo, le pratiche già in essere, sono state tutte bloccate.

Le uniche tre figure che sono state definite nella nuova azienda sono stati il Direttore Generale, il direttore Sanitario e quello Amministrativo e quindi tutte le delibere e gli atti amministrativi devono essere firmate da loro tre.

Una delibera al momento impiega mesi per essere firmata e per essere resa operativa, perché i tre direttori si incontrano, senza avere un calendario predefinito, ogni mese circa e hanno ad ogni seduta,  centinaia di delibere da approvare. Peraltro, per quanto bravi, con quale attenzione si potranno approvare 100 150 delibere contemporaneamente?

Così può accadere che un reparto per avere un borsista ci metta otto mesi quando prima con  la azienda ASL Rimini ne bastavano due mezzo.  Se la nuova azienda aveva il compito di semplificare la macchina burocratica, ha fallito completamente il suo obiettivo.

Da ultimo l'importantissimo aspetto economico.

Per quanto riguarda il budget dei singoli reparti, già al primo semestre c’è stato un taglio delle disponibilità rispetto a quanto contrattato e peraltro questa manovra è stata fatta a giugno, quando già i reparti avevano più di sei mesi di attività pregressa.

La ex Azienda di Rimini, che era quella con i conti in regola, che negli ultimi 15 anni aveva fatto un percorso di crescita professionale importante, che aveva il più basso export in regione, che aveva  la casistica più numerosa delle altre aziende, corre il rischio di essere la prima a pagare le inefficienze della ASL Romagna.

Se tutto questo è stato fatto per ridurre maldestramente i costi della sanità, è singolare  che solo dopo pochi mesi dalla nascita, il bilancio della ASL unica sia già in rosso per circa 22 milioni di euro.

Probabilmente il teorema tutto teorico, sul quale è nata la ASL Romagna è già fallito, altre sono le ricette per rendere efficiente il servizio e razionalizzare i costi, ma sono ricette che la sinistra ideologica e  burocratica della nostra regione, che da sempre ha considerato la sanità come un proprio orticello da curare  in modo clientelare, non sa e non vuole mettere in pratica.

 

 

 

 

Marco Lombardi Forza Italia
 


giovedì 11 settembre 2014

LA SOLIDARIETA' NON HA BANDIERA

La Voce 13-09-14

Innanzitutto, ritengo importante sottolineare che siamo favorevoli ad ogni iniziativa legata alla solidarietà, soprattutto di fronte alle popolazioni vittime di guerre, di qualsiasi guerra o disagio sociale quindi daremo anche noi l nostro contributo alla "Cena Pro Gaza", ma al tempo stesso permetteteci alcune riflessioni di fronte alle grosse incongruenze che abbiamo rilevato, incongruenze che rischiano di essere tacciate di strumentalizzazione.
       La prima domanda che ci siamo posti è di carattere squisitamente ideologico ovvero, cosa c'entra il  "comitato cittadino antifascista" (ricordiamoci sempre che la dittatura fascista è terminata definitivamente con la morte di Benito Mussolini il 28 Aprile 1945 e con le successive epurazioni) con una guerra che ha come controparte di Gaza e la Palestina più in generale lo stato di Israele che è lo stato di riferimento per il popolo Ebraico vittima proprio di quel fascismo che si pensa di dover combattere? Non era meglio evitare di etichettare questa iniziativa creando un semplice gruppo di solidarietà cittadina cosa che sarebbe stata inclusiva di tutta la popolazione? La seconda domanda è di carattere pratico. Visto che nell'ultimo consiglio comunale abbiamo votato a favore della cessione del nostro gettone di presenza proprio in favore della popolazione di Gaza e all'adesione di tre iniziative di solidarietà ovvero “100 città per la Pace in Medio Oriente”,  Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternità del 19 ottobre 2014 infine per “Natale di pace a Betlemme”, non sarebbe stato meglio adoperarci per altri gesti di solidarietà aventi magari un oggetto diverso? Ci sarebbe la terribile situazione in Iraq dove migliaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare i loro villaggi in quanto l'ISIS ha torturato e ucciso centinaia di donne e bambini Cristiani oppure le sofferenze del popolo in Siria e ci sono le popolazioni colpite da ebola una malattia che sta mietendo più vittime della guerra Israelo Palestinese. Ci sono anche quelli che vivono di stenti nel nostro paese che, pur non combattendo una guerra di tipo fisico, si trovano comunque in trincea ogni giorno per portare a casa il mangiare ai propri figli (cosa che negli ultimi anni ha preso una piega molto frequente) Vorremmo proporre all'amministrazione di diversificare le iniziative di solidarietà e di creare ulteriori eventi che tengano conto anche delle altre realtà critiche presenti a casa nostra e nel mondo senza selezionarle in funzione di una vicinanza politica, nel rispetto del pensiero di tutti, perchè la solidarietà non ha bandiera se non quella della dignità dell'essere umano in quanto tale.

Massimiliano Crivellari Forza Italia Santarcangelo

lunedì 8 settembre 2014

LE BIRRE E LA RAGIONE di Walter Vicario

LE BIRRE E LA RAGIONE
La Festa bavarese (o della birra) di Santarcangelo è davvero la prosecuzione della Festa dell'Unità della Sinistra nostrana. Stessa location, stesso sistema organizzativo e, temiamo, stessa logica.

Del resto l'abbinamento in continuità che da qualche tempo hanno ideato gli scaltri trinariciuti dirigenti del PD e gli organizzatori della cosiddetta Festa bavarese, lascia intendere una contiguità di interessi che è sotto gli occhi di coloro che stupidi non sono. Cioè che ancora mantengono il lume della ragione!

Nel corso della settimana della festa dei comunisti, gli organizzatori della festa bavarese se la spassano sotto quei tendoni, nella settimana successiva i dirigenti del PD si bevono trabocchevoli boccali di birra sotto gli stessi tendoni. La cassa organizzativa è forse la stessa? (punto interrogativo).
È un dubbio che deve cadere!

Serve un nuovo bando pubblico che permetta anche ad altri di concorrere all'organizzazione della festa bavarese. Serve una circolazione di informazioni che permetta a numerosi "birrai non tesserati" di partecipare all'evento che segue la Festa dell'Unità, anche perché tempo fa alcuni commercianti, evidentemente non tesserati al partito comunista Santarcangiolese oggi anche detto pd, chiesero/ proposero, all'amministrazione di poter organizzare una festa della birra con la concertazione di tutti i pubblici esercizi di santarcangelo, o di chi vi avesse voluto partecipare.
Alla risposta ovviamente negativa, qualche tempo dopo è succeduta la fatidica festa bavarese, ORGANIZZATA DAI COMUNISTI, alla faccia della città slow!!!  

Serve dunque una unità di intenti per rendere più democratica la vita di questa Città. Serve, infine, un sussulto di dignità anche da parte di quei sedicenti moderati che si sono comodamente accasati sotto le bandiere della Festa dell'Unità dopo averla osteggiata nel periodo delle contrapposizioni ideologiche, per poi abbracciarla senza mostrare alcun pudore.

Le bevute di birra nel corso delle prolungate feste di fine Estate possono annebbiare le menti degli affezionati partecipanti, ma non la forza della nostra ragione.
 
Vicario Walter
Forza Italia Santarcangelo
Di Romagna

UFFICIO TURISTICO, MA FATTO CON CRITERIO

La Voce 10-09-14
Il Corriere 15-09-14

La costituzione di un ufficio turistico a Santarcangelo può rappresentare una grande opportunità per il turismo clementino, da tempo si sentiva l'esigenza di una cabina di regia che coordinasse tutto quanto fa turismo. Oltre alla programmazione e al coordinamento ci auguriamo che provveda anche a favorire sinergia tra enti e associazioni e tra pubblico e privato, che provveda anche alla calendarizzazione degli eventi in un ottica sovra comunale,  alla promozione del territorio e alla ricerca di risorse. Restano comunque diversi aspetti da approfondire e da chiarire. Durante la scorsa legislatura era iniziato un percorso fatto di diversi incontri in Valmarecchia, volti a promuovere un turismo di vallata, ma poi inspiegabilmente è calato il silenzio. Sorge spontanea qualche domanda: Il turismo di vallata rientra ancora trà gli obbiettivi dei nostri amministratori? Se è così, per quale motivo il turismo resta in gestione ai singoli  comuni e non viene invece delegato all’Unione?  E‘ ancora così forte il campanilismo in Valmarecchia? Chi porterà avanti le politiche turistiche di vallata?  L’ assessorato solitamente preposto ad occuparsi della materia è quello al turismo, ma per una maggior efficienza troveremo contaminazioni anche con altri assessorati che sono, in una qualche maniera sovrapposti  ad esso quali quelli alle attività produttive e alla cultura? L'assessore Donini ci ricorda che le scelte in materia turistica spettano all’amministrazione, una prerogativa che in realtà ha sempre avuto. L’anomalia è stata fatta dai suoi predecessori che con l’affidamento dello Iat alla Pro Loco, sembrava aver abdicato ( un ruolo che in questi 10 anni la Pro loco ha svolto comunque in maniera eccellente). Per anni l'amministrazione si è limitata a raccogliere il lavoro di altri, mentre trattandosi di un associazione di volontari sarebbe stato più opportuno affidare loro un ruolo integrativo e non sostitutivo. Riteniamo positivo il fatto che gli addetti che si occuperanno dell’Ufficio Turistico, verranno individuati all’interno dell’organico dell’ente, senza aumentare quindi i costi del personale, ma oltre a mansioni di back office bisognerebbe prendere in considerazione anche l’idea di realizzarlo all'interno dello IAT affidandogli anche il servizio di informazione e accoglienza turistica. La Pro Loco potrebbe avrebbe l’opportunità di integrare gli orari di apertura ed avrebbe la possibilità di impiegare i volontari per accompagnare i turisti nelle visite alle eccellenze clementine. Vogliamo inoltre sperare che il nuovo ufficio voglia ottimizzare, migliorare e consolidare quanto è già stato fatto e valorizzare quelle che erano le forze in campo integrandosi a queste instaurando un rapporto di collaborazione partecipativo, pur nel rispetto dei ruoli, con le associazioni ed i vari portatori di interesse.

 

Massimiliano Crivellari   Loris Dall’Acqua   Forza Italia Santarcangelo

giovedì 4 settembre 2014

5 DOMANDE SULL' UFFICO TURISTICO


La costituzione di un ufficio turistico a Santarcangelo può rappresentare una grande opportunità per il turismo clementino. La presenza di un ufficio che si occupi di coordinare tutto quanto fa turismo, che favorisca la sinergia tra enti e associazioni e tra pubblico e privato, che provveda alla calendarizzazione degli eventi e che promuova il territorio sarebbe veramente utile a Santarcangelo. A tal proposito sarebbe bene approfondire alcuni aspetti:

-        Nella scorsa legislatura sono stati fatti diversi incontri volti a promuovere un turismo di vallata, per quale motivo questa materia resta in gestione ai singoli comuni e non viene invece delegata all’Unione?  Che ne sarà delle politiche turistiche di vallata?

-        L’ assessorato solitamente preposto ad occuparsi della materia e quello al turismo, ma per una maggior efficienza troveremo contaminazioni anche con altri assessorati che sono, in una qualche maniera ad esso quali quello alle attività produttive e alla cultura?

-        Nel nuovo ufficio ci saranno addetti che si occuperanno esclusivamente di turismo, verranno individuati all’interno dell’organico dell’ente in modo tale da poter realizzare un ufficio a costo zero o sarà occasione di una nuova “infornata di dipendenti”?

-        Che tipo di lavoro svolgerà l’ufficio turistico:  sarà solo una sorta di cabina di regia o avrà anche contatto diretto col pubblico?

-        Quale sede per il nuovo ufficio: sarà ubicato all’interno del municipio o sarà invece dislocato in un sito di interesse turistico quali ad esempio un museo o la sede dello Iat in modo tale che possa fungere anche da ufficio informazioni turistiche?
Loris Dall'Acqua