giovedì 11 settembre 2014

LA SOLIDARIETA' NON HA BANDIERA

La Voce 13-09-14

Innanzitutto, ritengo importante sottolineare che siamo favorevoli ad ogni iniziativa legata alla solidarietà, soprattutto di fronte alle popolazioni vittime di guerre, di qualsiasi guerra o disagio sociale quindi daremo anche noi l nostro contributo alla "Cena Pro Gaza", ma al tempo stesso permetteteci alcune riflessioni di fronte alle grosse incongruenze che abbiamo rilevato, incongruenze che rischiano di essere tacciate di strumentalizzazione.
       La prima domanda che ci siamo posti è di carattere squisitamente ideologico ovvero, cosa c'entra il  "comitato cittadino antifascista" (ricordiamoci sempre che la dittatura fascista è terminata definitivamente con la morte di Benito Mussolini il 28 Aprile 1945 e con le successive epurazioni) con una guerra che ha come controparte di Gaza e la Palestina più in generale lo stato di Israele che è lo stato di riferimento per il popolo Ebraico vittima proprio di quel fascismo che si pensa di dover combattere? Non era meglio evitare di etichettare questa iniziativa creando un semplice gruppo di solidarietà cittadina cosa che sarebbe stata inclusiva di tutta la popolazione? La seconda domanda è di carattere pratico. Visto che nell'ultimo consiglio comunale abbiamo votato a favore della cessione del nostro gettone di presenza proprio in favore della popolazione di Gaza e all'adesione di tre iniziative di solidarietà ovvero “100 città per la Pace in Medio Oriente”,  Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fraternità del 19 ottobre 2014 infine per “Natale di pace a Betlemme”, non sarebbe stato meglio adoperarci per altri gesti di solidarietà aventi magari un oggetto diverso? Ci sarebbe la terribile situazione in Iraq dove migliaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare i loro villaggi in quanto l'ISIS ha torturato e ucciso centinaia di donne e bambini Cristiani oppure le sofferenze del popolo in Siria e ci sono le popolazioni colpite da ebola una malattia che sta mietendo più vittime della guerra Israelo Palestinese. Ci sono anche quelli che vivono di stenti nel nostro paese che, pur non combattendo una guerra di tipo fisico, si trovano comunque in trincea ogni giorno per portare a casa il mangiare ai propri figli (cosa che negli ultimi anni ha preso una piega molto frequente) Vorremmo proporre all'amministrazione di diversificare le iniziative di solidarietà e di creare ulteriori eventi che tengano conto anche delle altre realtà critiche presenti a casa nostra e nel mondo senza selezionarle in funzione di una vicinanza politica, nel rispetto del pensiero di tutti, perchè la solidarietà non ha bandiera se non quella della dignità dell'essere umano in quanto tale.

Massimiliano Crivellari Forza Italia Santarcangelo

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